Inizia con la fioritura dei mandorli, già verso la fine di gennaio i primi fiori si fanno vedere e le api arrivano...

Noi il giorno prima eravamo andati a Rodì Milici per riprenderci le nostre marze che in un anno si sono trasformati in piantine, tutte da mettere a dimora, 200 piantine, cerasuoli, biancolilla, nocellara del Belice, Giaraffa e un po' di Pidicudarra. Un grande lavoro da fare...
Ci abbiamo messo un po', a San Vincenzo, qui ad Agareni e alla Torre Nuova ma ora sono tutte sistemate, è piovuto un po' e possiamo sperare che tra un po' di anni (almeno 3....) ci saranno le prime olive. Un programma ambizioso e impegnativo.
Abbiamo faticato ma ci siamo goduti il progredire quotidiano della primavera, i mandorli, gli uccellini, i prati verdissimi pieni di fiori, il favino che ogni giorni si alza di più, le giornate che si allungano, la luce che si fa più intensa, le api e gli insetti che si svegliano e ora l'albicocco in fiore...bellissimo.
Si, in questi momenti sembra un paradiso e non si sentono nemmeno i dolori dei lavori fisici pesanti, il sudore che anche nel sole ancora tiepido comincia a colare. Quello che più mi affascina è l'osservazione quotidiana dei cambiamenti, costanti, visibili, nei dettagli e nell'insieme. I primi di gennaio si sono schiuse le uova che la chioccia custodiva da piu di venti giorni, in silenzio, senza quasi muoversi. 
Da quel giorno non sono passati nemmeno 2 mesi, i pulcini sono diventati autonomi e noi abbiamo potuto osservare i cambiamenti quotidiani, non soltanto la crescita fisica ma i cambiamenti dell'organizzazione sociale di tutto il pollaio. Loro qui sono quasi liberi, spazzolano in mezzo ai prati verdi, sotto gli ulivi, nell'aranceto, imparano a procurarsi cibo, a saltare, a volare, guidato incessantemente dalla chioccia e poi subentra il gallo, che li richiama a se, gli indica dove possono trovare vermicelli, formiche, li chiama, e poi la chioccia decide di non fare più la chioccia, li lascia soli e riprende a fare le uova...i piccoli continuano ad imitare i grandi (il gallo, la gallina grande), scappano e si beccano per decidere chi comanderà...una organizzazione, una comunità....
E' un grande piacere poterli osservare come corrono da un lato all'altro del terreno, come volano, si rincorrono, si chiamano. Ora i tre adulti stanno insieme e lasciano i 4 piccoli organizzarsi da soli. Quando le signore devono fare l'uovo lui la accompagna a casa e aspetta a distanza tenendo d'occhio il resto della compagnia. Mi chiedo come si possono tenere dentro le strette gabbie? Loro quando ci vedono la mattina chiamano perchè vogliono che apriamo la casa, vogliono uscire...insomma, non lo sapevo, non sapevo niente di tutto questo mondo. Leonardo Cannata un giorno ci ha regalato un gallo e una gallina, Saverio ha costruito la casa, io ero preoccupata, una responsabilità grande...Quando a Natale i cani ci hanno ucciso il gallo e la gallina (loro erano fuori e noi al telefono e non abbiamo sentito niente!!!!)  eravamo proprio tristi, arrabbiati e abbiamo cominciato a pensare ai recinti...poi no, stiamo attenti, siamo fuori con loro. "Animali da cortile" venivamo chiamati, stavano tutto il giorno fuori perchè tutto il giorno qualcuno era nel cortile dove venivano fatto tanti lavori...i cortili sono quasi spariti...ci sono i recinti.
Nel frattempo qui proseguono i lavori, piano, piano, la casa si consolida e assume un carattere...il cortile e la camera degli ospiti sono quasi pronti, anche qui, ogni giorno un cambiamento... 
Da lunedì iniziamo le potature e poi la primavera può compiere tutto il suo lavoro...e nel frattempo a meno di 200 km di distanza l'Etna, la montagna, lavora ...
Si, dobbiamo salvaguardare tutto questo, qui e in tanti altri luoghi, di lavoro cene tantissimo da fare...

Non che d'inverno non ci siano i veleni ma è impressionante come proprio insieme alle prime fioriture degli alberi, al verde che scoppia di salute, al canto degli uccelli arrivino gli uomini che con zaino sulle spalle e pompa in mano si aggirano nel silenzio più totale nelle vigne e non solo...

Diserbano! Di solito non sono nemmeno protetti come nella foto. Se li dici qualcosa ti guardano stupiti della tua totale ignoranza...il glifosate (o "seccatutto" come qui lo chiamano spesso) lo spruzzano in modo mirato, loro, solo lì dove serve, ed è un ottimo prodotto perchè brucia solo lì dove hai spruzzato, non avvelenano niente e poi comunque come dovrebbero fare altrimenti?! 
Una tristezza infinita, non so come fare, perchè poi c'è la proprietà privata...loro mi dicono che non lo mettono sulla terra mia!!!!! E' il Comune che dovrebbe vietare queste pratiche, per la salute pubblica di tutti...forse! Dovrei provare a parlarci! Difficile! Su Internet trovo esempi di Comuni che si impegnano, mozioni spesso, delibere rare, qualche volta temporanei, per un anno. Le motivazioni sono la qualità dell'acqua, qualche volta di più...e le api... insomma, non so come fare. Magari mi potete aiutare...
Oltretutto, e questo mi fa ancora più rabbia, anche dal punto di vista economico questa fissazione per il "seccatutto" nelle vigne è assurda e inutile. La maggioranza dei coltivatori conferisce l'uva alla Cantina Sociale. Tutti si lamentano che l'uva viene pagata pochissimo (l'uva biologica viene pagata di più!), che a malapena si riesce a pagare le spese (confermo!). Ma insistono a farsi male...e a farci male...siccome non conviene zappare si mette il diserbante...siccome non conviene raccogliere a mano si pagano le macchine...che tristezza.
Ma non voglio che pensiate che tutti fanno così: c'è chi zappa, raccoglie a mano e c'è chi fa un ottimo vino naturale. Le Sette Aje ad esempio, ne abbiamo parlato tante volte!
E anche noi, nella piccola vigna che ci è rimasta, zappiamo, raccogliamo e facciamo il vino, ve lo abbiamo raccontato.... SI PUO' FARE A MENO DEL GLIFOSATE

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