La nostra estate 2023

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Dopo il mese di maggio e giugno soprendentemente piovosi e freschi è arrivato il caldo pesante che da allora non ci ha più lasciati.

All'inizio di luglio è venuta a trovarci la nostra grande amica Sonia Sorci che come ogni volta ci ha portato nuove energie e idee per percorsi e progetti da realizzare insieme! Che forza! Che bel lavorare con Sonia!
"Io non so se questa idea giungerà a maturazione, ma l'ho coltivata da tempo, e l'ho ben studiata con Saverio e Renate in quei ritagli di tempo e spazio che ci concediamo come un dono reciproco; io lo chiamo il nostro semenzaio...." così scrive Sonia e già questo è un dono bellissimo. "Ho proposto a Renate e Saverio di ragionare insieme su questa suggestione: ogni mattina voi due uscite, andate alle terre, scendete nel campo e raccogliete dati. Informazioni generate da ciascuna delle vostre piante. Gli alberi di olivo sono generatori hardware di dati, di saperi. Vi propongo un sistema di raccolta e visualizzazione di questi contenuti informativi che sia accessibile a tutti, creativo, un'opera d'arte. Miraggi - Dati di Fatto nasce così. Un miraggio non è illusione, ma ammirazione. Osservare è sempre il primo passo di accesso alla conoscenza. Gli alberi sono il modello di cui abbiamo bisogno per il nostro futuro. Le informazioni che ci forniscono sono gli unici elementi certi su cui affacciare ipotesi per la sopravvivenza del pianeta. Non dovremmo forse farne una raccolta, utile ed essenziale?..."
OSSERVARE  - GLI ALBERI - PER CONOSCERE MEGLIO, RACCOGLIERE I DATI DELL'OSSERVAZIONE PER POI POTER CONDIVIDERE CON ALTRI! 
Non c'è alcun dubbio, noi qui viviamo con e anche grazie agli alberi e i loro frutti (le olive!!!) e gli ammiriamo tutti i giorni nella loro straordinaria capacità di vita, di resilienza, di adattamento ma anche di singolarità e di diversità e di costanza nella produttività. Noi qui viviamo con piu di 500 ulivi e molti altri alberi da frutta oppure no, loro sono gli esseri viventi che incontriamo più frequentemente e quindi piano piano gli conosciamo, nella loro singolarità e nel cambiamento quotidiano. Ci preoccupiamo dei venti, della mancanza di pioggia o della troppa acqua, della fertilità del suolo da cui traggono nutrimento. Per me è stato come andare a vivere in un paese straniero (che io ho fatto!), attorno a te c'è un continuo mormorio, suoni, gesti, occhiate, soltanto piano, piano e concentrandoti sull'osservazione cominci a capire qualcosa. Poi c'è la fase in cui ti sembra di capire finalmente ma tante volte capisci fischi per fiaschi. E cosi è con gli alberi che sono in netta maggioranza e non capisci il loro linguaggio: cosa vogliono, acqua, concime, la terra mossa o preferiscono non essere disturbati...ci penso già da tanti anni...
Sono stata subito entusiasta della proposta di Sonia e ho pensato ad un altra proposta che un po' di anni fa mi ha fatto la mia grande amica Luisa Castelli - ci vuole un diario, ogni giorno una annotazione e poi con le osservazioni la costruzione graduale di una mappa ragionata, condivisibile. Ogni momento che avevo libero ho pensato come fare e ho iniziato ma poi è venuto il gran caldo , per noi e per gli alberi. Sapete cosa fanno gli alberi con un eccesso di caldo? Si fermano, bloccano tutto e così sono stata costretta a fare io. Le energie mi bastavano al massimo per fare i lavori indispensabili, per cucinare, bere e nutrirci. Non si poteva stare, ne dentro, ne fuori, neanche di notte! E allora viene da pensare, come fanno gli alberi, hanno bisogno di acqua e di sostanze e allora vai al Consorzio e chiedi l'acqua per l'irrigazione e ti dicono che i tubi sono guasti...e poi arrivano i venti impetuosi e ti chiedi come fanno a resistere?
Il disegno di Olivia Coli ci racconta tanto; in generale se osserviamo i tronchi degli alberi  vediamo quanto volte è stato necessario un adattamento, certo non capiamo perchè ma possiamo immaginare diversi fattori esterni che hanno convinto l'albero a girarsi....
Ho fatto poco per il nostro progetto e ora sono re_iniziati i lavori per mettere apposto la nostra casa e ho poco tempo, arrivano ospiti, molti ospiti e poi ci sarà già la raccolta. Il tempo qui in campagna corre, si arriva alla fine della giornata stanchi morti e non si ha fatto nulla o quasi :-) Stiamo aggiustando la vecchia casa che abbiamo comprato in un lavoro davvero artigianale che sembra non finisca mai. Ma quanta soddisfazione ricreare i vecchi pavimenti che abbiamo recuperato in una officina dove erano abbandonati...
Menfi nel 2023 è Città Italiana del Vino  una cosa meritata direi perchè qui innanzitutto c'è la cooperativa Settesoli che nel 1958 venne fondata con il nome di Cantina Progresso bell'ambito del movimento di Danilo Dolci "
"...ll Centro studi e iniziative, fondato nel ’58, ha posto le sue ragioni d’essere e di lavorare partendo da una concreta situazione economica-sociale – quella della Sicilia occidentale – e dalle esigenze che tale realtà dimostrava. In un lungo periodo iniziale – dal ’52 al ’56 –  Danilo Dolci e un piccolo gruppo di volontari collaboratori  si inserirono nel vivo della più tragica realtà siciliana, condividendo la vita quotidiana della parte più misera della popolazione locale. Questa esperienza diede frutti di sostanziale importanza su due diversi piani:  da un lato, attraverso episodi che alcuni forse ricordano, richiamò l’attenzione dell’opinione pubblica italiana e mondiale su una cruda realtà da molti ignorata o mal conosciuta (il digiuno di Trappeto,  lo “sciopero alla rovescia” sulla trazzera di Partinico, l’arresto di Danilo e dei sindacalisti,  il relativo processo, ecc.);  d’altro canto,  permise a Danilo e al piccolo nucleo dei suoi amici e collaboratori di iniziare uno studio approfondito dell’ambiente che li circondava, cominciando ad individuare le componenti dei fenomeni economico-sociale di quelle zone e ad indagare con rigore sulle interferenze ed interdipendenze di manifestazioni e situazioni caratteristiche della Sicilia occidentale: arretratezza economica, disoccupazione e sottoccupazione, basso livello tecnico – culturale,  difficoltà  alla  vita  associativa,  mafia. Individuati i punti chiave per un lavoro pilota in tre zone omogenee – il Golfo di Castellammare, una zona collinosa all’interno e un tratto della costa sud occidentale – nel corso del ’58 si aprirono rispettivamente a Partinico, Corleone, Roccamena e Menfi i Centri studi e Iniziative nei quali hanno lavorato tecnici agrari,  assistenti sociali,  educatori e giovani volontari in grado di svolgere un preciso lavoro nell’ambito dell’organizzazione,  senza sostituirsi alle responsabilità degli Enti locali. La zona di incidenza del lavoro interessa tre grandi vallate:  dello Jato,  del Belice e del Carboi.  Su tre fiumi, la possibilità di utilizzare più di 180 milioni di metri cubi d’acqua rappresenta la soluzione fondamentale per l’avvio sicuro di un sano sviluppo socio – eco- nomico della zona.  In tal senso s’è mossa l’iniziativa del Centro studi,  per cui in questi anni si è potuto avviare: - la completa valorizzazione delle acque del fiume Carboj,  il cui serbatoio capace  di 36 milioni di metri cubi di acqua, era già costruito ma pressoché completamente inutilizzato nel 1958; - la costruzione della diga sullo Jato a Partinico, con un invaso capace di 72 milioni di metri cubi di acqua, che ha permesso l’inizio dell’irrigazione di parte dei circa  9.000 ettari irrigabili,  nell’estate del 1971; - i lavori di sondaggio, progettazione e costruzione della diga sul Belice, nella zona di Roccamena, per raccogliere oltre 70 milioni di metri cubi di acqua. Sul piano del lavoro di formazione di nuovi gruppi democratici sostitutivi dei vecchi gruppi clientelari – mafiosi,  si sono costituiti: - la Cooperativa cantina  “Il Progresso” di Menfi con 450 soci, la Cooperativa di abitazione a Menfi, dopo il terremoto, con 20 soci; la Cooperativa  edile  “La Fontana” a Partinico, con 31 soci; la Cooperativa cantina sociale  “Conca d’Oro” a Partinico con 60 soci; la Cooperativa  intercomunale coltivatori ortofrutticoli,  a Partinico,  con 220 soci; la Cooperativa  “Consorzio irriguo Jato”  a Partinico, con 800 soci...." (da Centro di Sviluppo Creatico Danilo Dolci)

Tante iniziative, novità nella nostra Valle del Belice, giovani sindaci che si danno da fare, si fa rete tra i piccoli comuni, i prodotti della terra diventano importanti. Ovviamenye non c'è soltanto la cooperativa mi c'è anche Planeta e ci sono altri produttori privati. Approfondite qui se siete interessati, Fondazione Inycon Purtroppo le vigne nel 2023 sono state danneggiate dalla Peronospora (Plasmopara Viticola), una malattia fungina molto potente che si manesta spesso sui vigneti del nord. Qui da noi è molto più rara; la colpa è sempre delle piogge troppo abbondanti tra maggio e giugno. La Peronospora colpisce gli organi verdi quali foglie e grappoli causando il rinsecchimento e la distruzione. La resa dei vigneti quest'anno sarà molto inferiore. Anche la nostra piccola vigna è stata colpita e quinsti niente vino nel 2023.

E' stata una estate molto calda e pesante, difficile da sopportare ma siamo stati bene, abbiamo avuto ospiti e siamo andati a trovare amici a Modica che fanno il Cioccolato vero! Andateli a trovare sono stupendi e conoscono Modica molto bene: LAeQUA . E poi siamo stati una sera alla Fondazione Orestiadi, un altra frande, grandissima storia di queste terre...Ogni anno c'è un festival davvero grandioso! Siamo andati a vedere Il Derviscio di Bukhara . Bellissimo!. Bene, le pesche di Bivona ci sono e sono squisite...e poi ci sono i problemi di sempre, gli incendi, finalmente non si parla più di autocombustione ma tanto resta da fare e non unicamente per punire gli incendiari ma anche per convincere i contadini del fatto che il fuoco non fertilizza affetto le terre. Ci sono le persone provenienti dall'altra parte del nostro Stretto di Sicilia muoiono nel mare perchè non vengono salvate e poi c'è il PONTE che qui pochi vogliono ma al nostro governo pare che serva! Il comitato No Ponte di Messina è molyo attivo nel difendere lo stretto da queste invasioni barbariche...



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