Abbiamo iniziato la raccolta sabato 5 ottobre, Le olive erano belle e ci sembrava il momento giusto per avviare un grande lavoro anche perchè erano arrivati Edith e Alberto - mia sorella e il marito - da Colonia, per aiutarci, come ogni anno. 

Il nostro collaboratore stabile Fraje - tunisino che da da 30 anni vive in Italia con la famiglia - con cui avevamo curato tutto l'anno gli ulivi e che con noi ha un contratto di lavoro fisso, era andato nel mese di agosto a casa in Tunisia in vacanza, con tutta la famiglia. Poco prima di partire aveva portato il permesso di soggiorno permanente in Questura per la "revisione". Loro hanno trattenuto il documento consegnandogli una ricevuta e affermando che con la stessa poteva andare e tornare. Ma quando a settembre voleva imbarcarsi gli è stato proibito l'espatrio (per accordi con l'Italia). Moglie e figli hanno dovuto tornare da soli. Potete immaginarvi la sua rabbia e incredulità e anche la nostra. Impotenti di fronte a questi arbitri ci siamo dovuti rassegnare - la raccolta andava fatta da soli, con l'aiuto dei volontari. Grandi, grandissimi, insieme anche nella comune solidarietà con Fraje!
Sin dall'anno scorso avevamo deciso di affidare le nostre preziose olive nuovamente al FrantOlio Casale Abate della famiglia Oreto i cui membri tutti - Paola, Paolo, Pietro e Gianluca e rispettivi figli e coniugi - ci avevano conquistati per simpatia, passione e professionalità, il tutto arricchito dal lavoro davvero affidabilissimo di Norino Romano e della sua consorte Lorena. Qui potete leggere di più su questo frantoio a 2 fasi https://olivonews.it/frantolio-casale-abate-lalta-qualita-dellolio-nel-rispetto-dellambiente/ Il mestiere del frantoiano non è facile, anzi direi che è molto complesso e faticoso. Il frantoio è una fabbrica, macchinari sono complessi e sensibili.
Ma, ajmeno qui in Sicilia,  il frantoio è una fabbrica aperta e continuamente attraversata non soltanto dalle olive e dagli addetti ai lavori ma da tantissime persone diverse che portano le olive e aspettano - dentro il frantoio - che esce l'olio dalle loro olive. Il frantoio è una piazza pubblica che si affolla in pochissimo tempo dopo le ore 15 e che resta aperta e attraversata spesso fino ad oltre la mezzanotte perchè le olive dovrebbero essere mollite entro le 24 ore e ogni giorni si raccoglie. Ogni giorno in questo liuogo aperto avvengono delicati processi di trasformazione, di incontri, di scambi, di pretese, attese....ci sono persone pazienti e impazienti, cortesi e maleducati e il frantoiano deve gestire tutto questo. Duro, molto duro! E non finisce qui...i macchinari devo essere puliti continuamente, la sansa deve essere portata via - a pagamento -, i contadini devono essere pagati per l'olio che lasciano e l'olio deve essere venduto. Per almeno 2 mesi si lavora sulle 24 ore, le persone visibili e quelli invisibili....GRAZIE per il vostro lavoro, famiglia Oreto, Norino e tutti gli altri! E torniamo a noi....
Svegia alle 6.00, colazione e preparazione di cibo e acqua da portare nell'oliveto, partenza con trattore e furgone, alle 7.00/7.30 si stendono le tende (un lavoro terribile!!!) e si inizia a raccogliere, a mezzogiorno il pranzo e un caffè e si prosegue fino alle 15.00/15.30. Si raccoglie tutto e si parte per il frantoio dove nel frattempo si ritrovano tutti, caos, ci sono le squadre che hanno riempito anche 6/7 bins da 400 kg e ci sono persone come noi che riescono a riempire soltanto una...pazienza...le nostre olive però sono bellissime!!!! Il frantoiano deve regolare il traffico, tutti chiedono "quando tocca a me". Nel mese centrale - tra metà ottobre e metà novembre - le attese possono essere molto linghe, si torna a casa, ci si lava e si torna al frantoio, nel frattempo bisogna fare da mangiare...insomma, dal 5 di ottobre al 6 di novembre abbiamo fatto questa vita, raccogliendo - con l'aiuto di Edith, Alberto, Stefan e Manfred - piano, piano l'olio nel "nostro" silos numero 9. Siamo riusciti a mollire tutti i giorni anche se portavamo soltanto 400 kg. GRAZIE! Ebbene pensate che ora il nostro lavoro è finito? No, perchè l'olio va confezionato! 
E a questo punto 2 parole sulla nostra confezione un po' particolare. Si tratta di un acquarello appositamente realizzato per noi e per l'olio Ciaccio da Manfred Kirschner alias Lydia Karstadt , un artista che a Berlino gestisce anche una galleria, la Galerie Crystal Ball . Manfred non è soltanto un artista molto interessante ma anche una persona bellissima. Ci aiuta da qualche anno e il nostro olio che ogni anno viaggia - tra altro - a Berlino, arriva nella sua galleria. E questo per noi è un piacere particolare. Siamo convinti che l'arte dovrebbe entrare molto di più nel processo produttivo dell'olio perchè capace di leggere tutti i processi in modo particolare e di valorizzarli. Infatti, nel racconto della famiglio Oreto è mancata Marinella Minea, la simpaticissima consorte di Paolo e la mamma di Paola, Pietro e Gianluca con cui ho discusso molto di questo tema e mi piacerebbe continuare a lavorarci! Ma torniamo al lavoro : il confezionamento.
Da qualche anno abbiamo deciso di utilizzare i "bag in box" e ci siamo comprati la riempitrice. La sacca mantiene più a lungo tutte le caratteristiche dell'olio fresco perchè si evita il contatto con l'area e con la luce. Inoltre il pratico rubinetto permette di utilizzare direttamente dalla confezione la quantità di olio che ci occorre. Questo tipo di confezione facilita inoltre il trasporto. La riempitrice pesca l'olio direttamente da silos e al raggiungimento dei 5 litri si ferma e con una facile leva si chiude il tappo. Certo, farne più di 500 richiede un po' di tempo e di pazienza, qualche giorno di lavoro ma poi sono pronti per le spedizioni...
Ogni spedizione va accuratamente impacchettato per rispettare le regole dello spedizioniere o corriere, per tenere conto delle condizioni del luogo di arrivo, insomma, per evitare più possibile danni alle confezioni. Anche questo è un lavoro lungo che viene curato in ogni dettaglio da Saverio. E poi partono per tanti luoghi dove da molti anni ci sono piccoli o grandi gruppi di acquisto, tante persone singole che grazie al coordinamento di persone volenterose possono fare ordini collettivi e cosi risparmiare i costi di trasporto e il CO2. L'olio Ciaccio arriva cosi a Trieste, nel Cadore e in Valle d'Aosta, a Torino, Reggio Emilia, Roma e Caserta, a Berlino, a Colonia, a Bonn, a Bochum, in Belgio, a Monaco di Baviera e in un piccolo negozio di un paesino della Svezia del Sud Ekospeceriet 
Olio Extravergine d'Oliva appena mollito dal cuore della Sicilia
Per le spedizioni usiamo diversi corrieri e trasportatori. A Colonia l'Olio Ciaccio viaggia insieme agli agrumi dei nostri amici di Ribera, i Contadini per passione  . E' una grande festa e un grande lavoro di distribuzione! GRAZIE! Per tutti le spedizioni più piccole usiamo invece Poste Italy Menfi, una piccola giovane impresa con un servizio davvero ottimo e le persone sono molto molto simpatiche. Ma quello che è ancora più importante, i pacchi sono fatti proprio bene e le cose arrivano sane e salve! GRAZIE anche a voi! Si, il trasporto è un argomento molto importanti per chi vive e lavora su una isola e deve far arrivare prodotti freschi sul "continente" come si dice qui! E su questo tema mi permetto un ulteriore commento : NON CI SERVE UN PONTE CHE ATTRAVERSA LO STRETTO TRA CALABRIA E SICILIA. CI SONO LE NAVI CHE GARANTISCONO GIA' UN OTTIMO SERVIZIO! NE SERVIREBBERO DI PIU PER COLLEGARE LA SICILIA CHE STA IN MEZZO AL MEDITERRANEO CON TANTI ALTRI LUOGHI CHE SPESSO CI SONO PIU' VICINI DI ROMA; BERGAMO O BERLINO! CI SERVIREBBERO STRADE MIGLIORI PER COLLEGARE L'OVEST e L'EST DELLA NOSTRA SICILIA  E CI SERVONO TANTE ALTRE COSE...MA IL PONTE PROPRIO NO!!! 
Bene, l'ultimo pacco è arrivato ed è anche piovuto! L'arba sotto gli ulivi è verdissima. Abbiamo avviato le concimazioni affinchè anche nel 2025 i nostri 600 alberi possano fiorire e fare i frutti, affinchè noi possiamo fare l'olio anche nel 2025. Buone feste e grazie a tutti voi!



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