Orizzonti, punti di vista, prospettive come cambiano

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Guardando verso Sud dalla nostra casa sopra le cime degli alberi vediamo il mare, il mare d'Africa come lo chiamiamo qui. Da qui alla Tunisia ci sono 180 km, 120km per l'isola di Pantelleria e poi altri 60km. Infatti, nei giorni limpidi Pantelleria riusciamo a distinguerla....la Tunisia a noi è vicina come Trieste a Venezia come Milano a Torino, più vicina di Firenze o Napoli a Roma. E tra noi è loro c'è solo il mare...
Lampedusa è piu a sud di Tunisi e Algeri, geograficamente e geologicamente è Africa, amministrativamente sta in Provincia di Agrigento. Certo, tutto questo lo sapete, meglio di me. Avete fatto le scuole in Italia!!!!
Da quando vivo qui mi è cambiata totalmente la prospettiva. Sono nata a Duesseldorf che sta in mezzo all'Europa, ho vissuto tra Trieste, Perugia, Roma, mai mi rendevo conto che cosa può significare svegliarsi la mattina di fronte all'Africa. E non parlo soltanto del clima, della vegetazione oppure del fatto che mai avevo visto il mare dalla finestra. 
Tutti i giorni penso al fatto che le persone cercano di raggiungere l'Europa per fuggire da situazioni insostenibili oppure per scoprire - come d'altronde abbiamo fatto noi - nuovi orizzonti, nuove prospettive, Per farlo - diversamente da noi - non possono prendere un aereo low cost oppure le - seppur poche - linee di navi che vanno e vengono dalla Tunisia. Loro no, perchè non sono Europei. La conseguenza di questa situazione assurda è che tutti giorni sentiamo e leggiamo di morti, nel mare che abbiamo davanti alla porta e che tutti ci invidiano. Contemporaneamente al fatto che i governi fanno di tutto per impedire ai nostri vicini di casa e di mare di arrivare qui, noi qui invecchiamo e perdiamo abitanti mentre sul lato sud del nostro mare ci sono i giovani e la popolazione che cresce. Non vi sembra una situazione assurda? 
Secondo le previsioni delle Nazioni Unite (variante media) la riva meridionale con 289 milioni di individui attesi entro il 2050 (87 milioni in più rispetto al 2020) si imporrà per consistenza demografica nel Bacino Mediterraneo, posizionandosi molto più avanti rispetto alla riva europea (188 milioni, 10 milioni in meno rispetto al 2020) che sarà seguita da vicino dalla riva orientale (158 milioni, 36 milioni in più rispetto al 2020). Questo atteso squilibrio demografico ne richiama un secondo altrettanto importante, vale a dire la disuguale distribuzione per età che ne conseguirà da un lato e dall’altro del Mediterraneo. Nel 2050, infatti, i paesi della riva africana dovrebbero contare un numero di under 25 superiore a quello delle altre due rive congiunte: secondo lo scenario previsto, 111 milioni di giovani di età inferiore a 25 anni abiteranno nei paesi della riva africana contro i 50 milioni di quelli della parte asiatica e i 42 milioni di quella europea. Più del 50% della “gioventù mediterranea” risulterà concentrata in soli cinque paesi: Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto. Al contempo, le previsioni stimano che quasi una persona su due di età pari o superiore a 65 anni risiederà nei paesi della riva nord (61 milioni contro 37 milioni nei paesi della sponda sud e 29 milioni in quelli della sponda orientale. (neodemos.info 2021) Insomma, abbiamo un grande bisogno dei nostri vicini di casa, per il lavoro ma non solo, perchè sono giovani, perchè portano nuove idee, nuove culture ma li mandiamo via.... 
Ma il mio orizzonte e le prospettive non sono soltanto cambiate perchè guardo tutti i giorni verso l'Africa Da quando vivo qui in questa zona rurale faccio la contadina e per lo più al Sud. Negli anni ho imparato che di noi contadini, delle aree rurali al sud, di noi e dei nostri problemi, delle nostre esigenze non si parla nei media generaliste. Esistiamo (forse) soltanto dietro alla narrazione sui "prodotti di qualità made in Italy" , qualche volta si vedono i nostri campi in una sciagura di "malotempo"  - come si dice qui  - oppure siamo intravisti nei vicoli ad odore di "mafia".
Nessuno, nessuno ci racconta del quotidiano rischio d'impresa del contadino, della vita dell'imprenditore agricolo in tempi di cambiamento climatico. Scrivo questo blog perchè mi piace raccontarvi della vita delle nostre piante, di come le trattiamo e di come trasformiamo i frutti in olio d'oliva. Penso che vi interessi conoscere il ciclo produttivo, penso che possa interessarvi il punto di vista di chi vive e produce qui. Un po' vene racconterò nel prossimo articolo.


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