La lunga e calda estate del 2020

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Si, il 22 maggio ci siamo sposati, l'ufficio del Comune aveva riaperto e virus o non virus, noi avevamo deciso così. Eravamo pochi ma è stato un evento bello e importante grazie alle amorevoli attenzioni dei testimoni e delle loro famiglie. Amici e parenti lontani ci hanno abbracciati con doni molto attenti. 

Le albicocche erano splendide e nell'orto cominciavano a maturare le prime melanzane e, ovviamente le olive continuavano il loro lungo percorso. Saverio oltre al consolidamento e alla cura di bellezza della nostra casa aveva costruito un pollaio e poi sono arrivati il gallo (Adamo) e le galline (Eva, Luisella e Serenella). Un regalo del sempre attento Leonardo che ci ha spiegato che loro lavoreranno, ci terranno in ordine la terra, la arieggiano, la concimano. mangiano le formiche e inoltre ci regalano le uova. E tutto questo è vero oltre al fatto che sono davvero simpatici. Stiamo imparando tante cose....
Alla fine di giugno siamo riusciti finalmente ad unire anzi a riunire le due parti in cui era stata divisa l'antica casa. Uno dei due proprietari aveva eretto un muro orribile, forse per non vedere gli effetti dell'abbandono dell'altra parte. Comunque questo muro ci precludeva la vista sul mare e non solo. Saverio è riuscito a risanare la ferita con molta maestria e con le mattonelle stupende di Vito Masi. Ora abbiamo un tavolo stupendo in mezzo alla natura.

Il caldo è arrivato presto, forte, insistente, secco e ventilato, molto ventilato. E sono iniziati i tanti incendi, piccoli fuochi che diventato devastazioni. Sopra Menfi e sopra la nostra terra c'è un bosco, molto bello, il Bosco del Magaggiaro, il polmone verde che si estende tra tanti Comuni della Valle del Belìce. Si fanno passeggiate stupende, palme nane bellissime e tante altre varietà di piante nel bosco. Quest'anno il primo grande incendio è avvenuto a giugno, il 12 giugno. Partendo da 3 punti diversi le fiamme sono riuscite a distruggere 100 ettari, e poi ancora, a luglio, agosto, settembre. L'area si scalda ancora di più, diventa rovente, il cielo diventa scuro, si sente il rombo e si vedono i canadair che pescano disperatamente l'acqua dal mare, spesso troppo agitato per cui devono usare l'acqua del lago arancio. E poi l'odore che sa di distruzione! Vi garantisco che è una cosa terribile! E' impossibile che questi fuochi nascono da soli! C'è chi provvede a farli partire, a volte solo per negligenza oppure perchè convinto di dominarli e ispirato dall'idea che il fuoco fertilizza, altre volte per distruggere. Una tristezza infinita! E' chiaro che c'entra il crescente abbandono della terra, del lavoro della terra, la comunità che non si cura più della terra e di chi la lavora, del bene comune. La guarda forestale non può mai essere sufficiente se non c'è una comunità attiva che si assume la responsabilità di proteggere quello che è un bene di tutti! Tanto, tanto c'è da fare...
E c'è chi cerca di fare tanto, tantissimo per preservare e valorizzare questa terra fortissima capace di donarci frutti straordinari se non la avveleniamo per la nostra incapacità di rispettare e di adattarci ai tempi, il tempo, i bisogni altrui, persone, animali, piante e la terra. Leonardo Cannata ci sta insegnando che le potenzialità della terra e delle piante sono sorprendenti, occorre capire e aiutare, supportare lì dove la natura lo richiede. Quest'estate abbiamo passato tante ore con Leonardo e la sua famiglia, abbiamo visto e goduto del suo orto, abbiamo imparato a osservare l'uva e le olive che crescono, quando hanno bisogno di acqua e quando non serve, e abbiamo imparato a conoscere le farine antiche, a trasformare, tantissime cose, il nocino che sarà pronto in autunno, i pomodori seccati al sole. Una grande famiglia, tanti saperi e la voglia di trasmetterli! Noi siamo davvero contenti di imparare e di capire che qui si può vivere, con fatica, coesione, progettualità, impegno, curiosità, voglia di imprendere, disponibilità al rischio, pazienza e passione, ma si può!!! 
Verso la fine di luglio sono arrivati Edith e Alberto, mia sorella e suo marito, grandi complici del nostro progetto, supporter attivi perfino del trasloco di 3 anni fa, nient'affatto semplice! Sono arrivati con un sacco di regali molto particolari di amici da Berlino e da Colonia, il quadro di Klaus, sorprendente, il legno antico di Silke e Stefan, il collage di Manfred, ed è tornato Federico, opera di Vito Masi che era andato a Berlino a rappresentare l'olio Ciaccio e poi il Baobab che vediamo se gli basta l'affaccio sul mare d'Africa per crescere. Ci siamo sentiti parte di una famiglia molto allargata, i fedeli clienti dell'olio che ci seguono in tutte le nostre avventure, gli artisti con cui abbiamo lavorato su promozioni e piaceri...bellissimo! Grazie a Klaus, Lisa, Stefan, Silke, Manfred, Vito e naturalmente a Edith e Alberto. La nostra casa ospiterà i vostri pensieri, i vostri tratti, voi! 
Dopo un po' di giorni è arrivato un altro regalo, questa volta via Internet. L'anno scorso ricorderete alcuni amici di Colonia ci hanno aiutato nella raccolta delle olive. Tra loro Dagmar Diebels e Thomas Meffert, docu - filmmaker. Con la loro piccola impresa CrossCultureFilm hanno realizzato importanti reportage sui movimenti di pace, ambientalista etc. Mentre lavoravano hanno anche fatto delle riprese, interviste e poi, tornati a casa hanno realizzato questo documentario, principalmente per gli amici tedeschi che come dice Tom devono capire quanto lavoro è raccogliere le olive. Noi pensiamo che il lavoro di raccolta è il meno faticoso e il più bello. Ma siamo molto grati a Tom e Daggi per questo bellissimo regalo! NOTA: molti passaggi sono soltanto in tedesco ma magari ...Lo trovate qui https://www.youtube.com/watch?v=R3BoigfTx3M&t=4s

Edith e Alberto sono rimasti quasi 3 settimane e noi ci siamo presi un po' di tempo per scoprire insieme la ricchezza di questo piccolo continente. La prima escursione l'abbiamo fatta a Grattavole, tra le rocce sopra Sambuca, Sciacca e Menfi. Un sito con tracce umane antichissime, le immagini parlano da se. 

Tra le tante cose abbiamo trascorso una giornata molto piacevole nella assonnata Palermo estiva, gironzolando tra i vicoli, siamo anche andati a trovare Antonio Curcio al suo Studiolo e abbiamo cenato bene dagli amici di Cre.Zi. Plus ai cantieri culturali della Zisa. Siamo andati in montagna con le guide simpaticissime e competenti dell'Associazione Sikaniatrek, siamo stati a Bivona per conoscere meglio la cultura della famosa e buonissima pesca, siamo andati a sentire un concerto al teatro di Segesta e abbiamo partecipato alla 6. Edizione delle Giornate di Campagna de Le Sette Aje che è stata bellissima.
Insomma, non ci si annoia; loro tutti i giorni in cui non c'era niente di speciale in programma andavano con la bicicletta al mare, il mare d'Africa appunto.
Sono partiti pochi giorni prima di ferragosto e noi abbiamo ripreso il lavoro. Ci aspettava la nostra piccola vigna di Alicante Bouschet, bisognava fare il grado e decidere. Leonardo ci aveva regalato una sua botte, volevamo provare a fare il nostro vino? Sabato 22 agosto siamo andati a raccoglierle l'uva, soltanto la migliore,  e l'abbiamo diraspata. Cercando di tenere la temperatura attorno ai 18 gradi (cosa non facile quando fuori ne fa 34 -:) ) l'abbiamo girata con le mani e le braccia 3 volte al giorno, il processo di fermentazione si era messo in moto e poi giovedi 27 abbiamo deciso che era pronta per spremerla e metterla nella botte. Un lavoro interessantissimo, tutta la casa e la corte odorava di vino, i primi giorni non si poteva avvicinare il naso al foro della botte, sembrava di svenire, dentro sembrava un'orchestra alle prove, prima di iniziare. Ora il vino riposa, l'odore sembra buono, a novembre si vedrà ma forse prima lo filtreremo. Vedremo! Ci direte, ma la plastica ?! Tante cose qui non sono perfette ma è la prima volta e vi assicuro che è molto emozionante. I processi di trasformazione, lo sapete, sono sempre stati le mie passioni! L'uva, il vino, il passaggio da - a sono delle cose vive. Si rischia, ci si affida a tante variabili difficilmente controllabili ma si impara e magari poi ci si investe di più! A San Martino saprò dirvi di più! 
Una lunga estate, oggi che scrivo fa ancora 30 gradi, troppo lunga e senza acqua. Le olive - forse queste vi interessano di più  - hanno bisogno di acqua dal cielo, acqua buona, l'altro giorno ne è venuta un po', troppo poco e al di là del nostro mare d'Africa ci raccontano di nubifragi in Tunisia, Algeria. Noi speriamo che la raccolta sarà buona. Abbiamo fatto tanto per gli alberi e i loro frutti. Ora sono così. Speriamo bene!



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