Gli ulivi in fiore o meglio i fiori degli ulivi nel mese di aprile
Ho promesso alla mia amica Luisa che avrei fatto un diario, avrei scritto ogni giorno quello che qui facciamo, pensiamo, incontriamo. Non trovo il tempo, non ho la disciplina ma di tanto in tanto aggiorno questo piccolo diario.
Dopo il viaggio a Pantelleria abbiamo iniziare a discutere, ovviamente insieme a Leonardo Cannata, su come volevamo continuare a migliorare la nostra piccola azienda Olio Ciaccio. Tanti dubbi, insomma è sempre difficile intraprendere cose nuove, investire perchè in sostanza bisogna lavorare con la testa, con i numeri sul futuro, un futuro che ora, dopo l'incontro con il CORONA VIRUS può cambiare di colpo tutti i progetti, grandi o piccoli. Ho imparato da imprenditrice sociale che per progettare un futuro, per mettere in moto cambiamenti bisogna saper leggere il passato, le cose fatte, la realtà, bisogna saper riconoscere le risorse anche le più nascoste, tutti questi elementi aiuteranno a fare delle scelte che tengono conto anche dei rischi.
Ma fare l'imprenditore in Agricoltura, coltivare non soltanto per te stesso ma vendendo quello che hai prodotto e eventualmente trasformato è davvero difficile, secondo me. Le piante sono degli essere viventi  - anche i lavoratori mi direte - che parlano sì ma con una lingua diversa dalla nostra. Bisogna imparare a conoscerli, ascoltare, osservare. E poi c'è la terra, ancora più misteriosa e poi la natura tutta, i venti, la luce, l'acqua. Come posso tenere in considerazione nel piano che faccio tanti elementi che non conosco bene e non fanno quello che decido io? Saranno le piante e il loro ciclo ad aiutarmi, ribadisce Leonardo, e se sostieni le piante nel loro naturale modo di rapportarsi agli altri elementi di cui si nutriscono, se li rafforzi nelle loro capacità vedrai che anche tu e la tua capacità di interloquire con le piante e poi con chi consuma il prodotto...tutto diventerà parte dell'insieme e del progetto.
I fiori sono sfioriti (siamo a maggio) e ora si incomincia a vedere le olive che ora devo riuscire a non cascare
Leonardo Cannata per noi è una fonte continua di apprendimento. E così infine abbiamo preso la decisione, togliamo la vigna e mettiamo altri ulivi. Non siamo produttori di vino, non ci capiamo molto, non abbiamo gli attrezzi e conferiamo le uve alla cantina Settesoli che ci paga ma non sappiamo niente dell'uva che abbiamo prodotto. Mettere altri ulivi significa comunque un bel investimento: togliere la vigna costa, poi occorre comprare le piantine e poi prima che producono bisogna aspettare, lavorarle. Non è una decisione facile.
Ma quando Leonardo ci ha chiesto se volevamo comprare le piantine dal vivaio senza sapere con precisione cosa sono e da quali alberi provengono o se volevamo riprodurre le migliori piante nostre ci siamo entusiasmati. I nostri ulivi come vi abbiamo raccontato più volte sono principalmente 3 tipologie, la biancolilla, la cerasuola e la nocellara del belice a cui si aggiungono la giaraffa, la pidicuddara. Alcuni alberi sono molto antichi, conoscono la terra, il clima, hanno vissuto cose buone e cose cattive. Riprodurre le piante significa salvaguardare questa esperienza, questo DNA e trasmetterlo. Lo si fa con le 'marze' , così si chiamano i rami che ai primi di marzo si tolgono agli ulivi prescelti e si innestano.
Leonardo Canna e Saverio raccolgono le marze
Prima di decidere quali rami prendere abbiamo dovuto ragionare su una serie di altri elementi. Pianteremo 140 nuovi alberi. Ma in futuro che olio vogliamo produrre, vogliamo diversificare, fare un po' di olio monovarietale, o anche se manteniamo la miscela tipica di qui con quale miscela e predominanza? La biancolilla produce un olio leggero, mentre l'olio della cerasuola è più intenso, amaro...Decisioni da prendere prima di raccogliere le marze e pensando a chi gusta il nostro olio. Infine la lista è stata fatta e con le marze raccolte siamo partiti per Rodì Milici in Provincia di Messina.  
Ecco la lista che dopo molte ore di discussione ci ha guidato nella raccolta delle marze
Si dice che tutte le piante vengono da quella zona e in effetti sulla strada per Milazzo c'è un vivaio dopo l'altro. In un viaggio precedente con Leonardo avevamo individuato chi e con quale metodo avrebbe fatto gli innesti con le nostre marze. Abbiamo contrattato, ci siamo conosciuti, ci siamo fidati. Ora era giunto il momento di mettere in pratica l'operazione innesto. Siamo arrivati verso le 10.30 dopo un viaggio di 3 ore e mezzo passando per Palermo, lungo la costa settentrionale sotto le Madonie e le Nebrodi. Una strada e una giornata stupenda, si vedevano tutte le Eolie. A Rodì Milici ci stavano aspettando e lavorando. E' stato molto interessante vedere da vicino il lavoro. Un lavoro difficile che richiede una grande precisione e familiarità con la pianta. Abbiamo consegnate le marze e siamo ripartiti.
Qualche giorno dopo il viaggio per noi come per tutti gli italiani è iniziato quello che chiamano il lockdown. Per noi qui nella nostra casa in aperta campagna con gli uliveti attorno di fatto non è cambiato moltissimo, potevamo lavorare, siamo imprenditori agricoli. Da marzo a maggio (oggi è il 9 di maggio) c'è molto lavoro. Dovevamo ancora potare gli ulivi e tante altre cose. Ma perfino qui si sentiva il silenzio, un atmosfera un po' irreale, certamente non invidiavamo (più) chi stava in città. Gli uccelli si sentivano di più, i rumori del silenzio della campagna sono tantissimi. 
Abbiamo pensato e stiamo ancora pensando molto a come tutti noi dovremmo usare questa esperienza per cambiare, per capire che questo sistema di sviluppo non può funzionare e che dobbiamo agire diversamente, rivedere tante cose che davamo per scontato. In questi giorni di silenzio e di primavera ho guardato ogni giorno come le piante si sviluppano, cambiano, in quale rapporto strettissimo sono con la terra, i venti, il sole. Ho osservato le api nel loro lavoro di impollinazione degli agrumi, tutti i giorni instancabili e piano, piano si è formato il frutto. Non mi sono mai annoiato un minuto.
E' stato un grande piacere osservare e ho apprezzato tantissimo la nostra decisione di trasferirci qui. Credo di aver imparato moltissimo. Leonardo non ci ha mai lasciato soli, potevamo fargli le domande che ci venivano per telefono e lui con tanta pazienza ci spiega. E così abbiamo deciso anche di fare l'orto che ora è la prima cosa che vado a vedere al mattina e alla sera, ci sono dei cambiamenti continui ed è stupendo vedere come le verdure crescono. 
I fiori degli ulivi nel frattempo stanno sfiorendo e si affacciano le piccole olive. Le carrube sono verdissimi. Il tempo cambia ogni giorno e ci si preoccupa se il legami tra piccoli frutti dell'ulivo, il ramo e l'albero sono abbastanza forti da evitare la cascola.  Ora che scrivo la chiusura si è un po' allentata, hanno potuto venire per montarci l'impianto fotovoltaico che abbiamo comprato alla fine dell'anno scorso. FUNZIONA! Si deve imparare a usare l'energia di giorno quando il sole la produce. La luna di questi giorni era stupenda! 
Ogni giorno è diverso...le rondini sono arrivate, le gazze schiamazzano e rubano le nespole...un lavoro continuo qui da noi, una grande bella officina, una cittadina abitata da tanti anche non umani con cui cerchiamo di condividere lo spazio. Non è facile perchè è tanto, lo spazio è ampio, le cosa da imparare sono moltissime, spesso il problema maggiore sono i vicini umani che bruciano anche la plastica o usano il veleno per uccidere gli infestanti. Le nostre marze a Rodì Milici hanno attecchito, ci hanno mandato le foto... Alla prossima...

D'inverno oltre alla campagna si pensa anche alla casa. Grazie alle belle giornate abbiamo potuto dedicare molti giorni a consolidare parti della casa che necessitano un po' di cure, servono spazi più attrezzati per progettare e per ospitare...la fognatura andava migliorata e l'acqua deve essere allontanata. E' stato un inverno molto faticoso ma estremamente produttivo. Abbiamo comprato un impianto fotovoltaico e dovevamo preparare il tetto....

E a febbraio, finalmente, siamo andati a trovare i nostri vicini di casa, a Pantelleria, l'isola che nelle giornate particolari si vede dalla nostra azienda.
Finalmente perchè da oltre un anno ci telefoniamo e ci raccontiamo, amici dai tempi di Trieste. Gianpaolo Rampini con Alessandra e molte altre persone che per scelta vivono stabilmente a Pantelleria hanno fondato una Associazione Resilea , "un gruppo multidisciplinare che sull'isola vuole sperimentare e implementare metodologie partecipative per il rafforzamento della società civile". Gianpaolo è tante cose tra cui un bravissimo filmmaker. Qui potete vedere e toccare dal vivo il progetto Resilea https://vimeo.com/379297035 .
Resilea è impegnata in tante cosa tra cui nel luogo dove siamo stati ospitati, a Santa Teresa di Sibà: una pianura vasta e protetta dalle colline e montagne che la circondano, il mare non si vede ma si sente, 14 ha di terra fertile da coltivare e boschi, uno spazio con alloggi - dammusi come si chiamano qui le abitazioni tipiche -  per la residenzialità che possono ospitare 30 persone (I dammusi 2 gatti gestiti da Giuliana grande camminatrice che conosce l'isola come le sue tasche)  e un edificio un tempo adibito a cantina di 580 mq, da ristrutturare. Uno spazio di grandissima potenzialità per il progetto Resilea e per le persone che abbiamo incontrato.
 L’intero complesso è di proprietà della Fondazione spagnola Elser, con progetti a scopo sociale in tutto il mondo. Insomma, abbiamo incontrato una isola straordinaria e una realtà sorprendente, viva, partecipata e molto complessa!
Abbiamo lavorato, discusso, scambiato esperienze, mangiato benissimo le cose squisite prodotte dai convenuti per 2 giorni. "La comunità locale si fa impresa", un tema complesso: Resilea vuole fare nascere una cooperativa agricola, di produzione e lavoro che coltiva nelle terre, produce ortaggi, olio, vino e lo vende, crea posti di lavoro!!! Abbiamo ragionato, ognuno ha dato il suo contributo mettendo a disposizione esperienze fatte, sogni, perplessità, dubbi. Presenti oltre ai soci e amici di Resilea, un rappresentante del Comune e del Parco Nazionale di Pantelleria . Due giorni intensi e bellissimi.
L'ultimo giorno di permanenza abbiamo potuto visitare un po' questa splendida isola. Qui si capiscono tante cose...le forze della natura e la capacità delle piante di adattarsi e delle persone di conviverci....ulivi che crescono in orizzontale per evitare i danni del vento....muri a secco con le pietre di lava per proteggere gli agrumi....


Abbiamo iniziato giovedì 10 ottobre, a San Vincenzo, Saverio, Antonio ed io, a mano, la Biancolilla, e siamo andati a molire come ogni anno al Frantoio Li Petri, eravamo come ogni anno tra i primi! E' un grandissimo piacere vedere uscire il primo olio, sentirne il profumo, assaggiare...

Dopo un po' di giorni è arrivato un piccolo gruppo di volontari, un gruppo di fedelissimi e appassionati da Colonia dove da molti anni esiste un gruppo di acquisto che ci segue e che cresce anno dopo anno. Stanchi dal lungo viaggio ma dopo un briefing di formazione erano pronti dalle 7 della mattina per raccogliere, stendere le tende, raccogliere e fare mille domande. 
L'obbiettivo del primo giorno era la raccolta di 120kg di biancolilla da molire in via eccezionale nel piccolo frantoio di casa di Leonardo Cannata a Santa Margherita Belìce. Leonardo ci aveva offerto questa opportunità per vedere come funziona e per passare una domenica insieme a gustare un ottimo pranzo con la famiglia (grazie!!!) e per ragionare sull'opportunità della monovarietà e della raccolta più mirata per arrivare ad una qualità superiore. Alle 9.15 in punto eravamo da lui con le nostre olive e abbiamo potuto seguire tutto il processo., passo dopo passo. Certo, non ci dispiacerebbe, tutto il processo produttivo si modifica, il controllo è più completo, il prodotto finale più selezionato, un altra cosa. Ci dobbiamo pensare così come stiamo esaminando tanti altri elementi che compongono il processo!
Dopo questo bellissimo intermezzo ci aspettavano tanti altri giorni di lavoro nelle terre di Agareni e alla Torre Nuova. Tutti i giorni raccolta e poi frantoio, dalle 7 del mattino alle 21 di sera. Il tempo è stato clemente e le olive erano davvero belle! Condizioni ottimali!
Ma 20 giorni di raccolta sono anche fatica, molta fatica, lavoro, molto lavoro. Per 9 giorni siamo stati in 7 e abbiamo raccolto quasi interamente a mano circa 6.000 kg di olive. Per fare 1 kg di olio ci vogliono più o meno 7 kg di olive. abbiamo quindi prodotto circa 857 kg di olio o, una volta uscito dal frantoio, 1.028 litri di olio. 
I nostri aiutanti volontari sono partiti e noi abbiamo continuato a raccogliere e a molire. Qui potete seguire il lavoro di raccolta La Raccolta nel mese di ottobre 2019. E abbiamo portato 2 prove del nostro olio a Sciacca all'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dal dott. Damiano Licata per una sessione di assaggio per la valutazione organolettica di oli da olive con il metodo previsto dal Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) per la valutazione organolettica degli oli di oliva vergine descritto all'allegato XII del regolamento CEE 2568/91. Una iniziativa importantissima! E' stata davvero una grande soddisfazione quando abbiamo visto i risultati. Grazie Damiano Licata! Qui vedete innanzitutto i risultati della Biancolilla molita in via sperimentale nel piccolo frantoio di Leonardo Cannata:
E poi il Blend composto da Biancolilla, Cerasuola e Nocellara del Belìce raccolte ad Agareni.
Ora abbiamo finito la raccolta e l'olio riposa nei contenitori di acciaio ermeticamente chiusi per evitare il contatto con l'ossigeno. Verso la fine del mese lo travaseremo nelle lattine da 5 Litri e lo spediremo a chi ce lo ha richiesto. Un anno di lavoro, di cura, di attenzione, un anno di investimenti affinchè le piante possano fare i frutti e tenerli, affinchè le olive siano sane e affinchè i nostri clienti possano gustare un olio extravergine d'oliva senza difetti. 
Powered by Blogger.